Ordine Supremo di Ruggero II
È Ordine di giuspatronato e collazione del Casato Sovrano dei Prìncipi d’Altavilla, diretti discendenti dei Re di Sicilia; è riservato solamente ai Familiari del Capo di Nome e d’Arme del Casato, ai Principi del Sangue ed a personalità di rango elevatissimo, così come avviene, ad esempio, per l’Ordine Supremo della Santissima Annunziata, di collazione della Casa Savoia.
E’limitato al solo grado di Cavaliere (Cavaliere con Collana), che conferisce la qualità e la condizione di Cugino del Capo del Casato; i suoi membri non possono essere più di cinquanta. L’insegna consiste in una collana a catena di nodi grandi, con le insegne di Ruggero, alternati ad una piccola croce; dalla collana pende un medaglione raffigurante Gesù Cristo nell’atto di incoronare Ruggero II Re di Sicilia. La decorazione è costituita da un nastro rosso, dal quale pende una placca rotonda d’oro, recante al centro la banda normanna, scaccata di rosso e d’argento. Quest’Ordine, che può essere considerato di gran lunga il più esclusivo ed importante fra tutti gli Ordini della Real Casa Normanna d’Altavilla Sicilia-Napoli, trae la sua denominazione della gloriosa figura di Ruggero II d’Altavilla (1093-1154, avo dell’attuale Capo del Casato Sovrano d’Altavilla, Conte di Sicilia e padre del primo Re dell’Isola). Questi mostrò, fin dall’inizio del suo governo, grande abilità e raro coraggio. Seppe riunire sotto dì sé le popolazioni musulmane, greche e cattoliche, così diverse fra loro per lingua, costumi e pregiudizi e per di più poco affezionate ai loro governanti e poco abituate alla subordinazione. Alla loro testa respinse lo sbarco degli Africani, poi li condusse alla conquista di Malta e dell’Africa. Verso l’anno 1120 cominciò ad estendere la sua autorità in Calabria, provincia soggetta a suo cugino Guglielmo, Duca di Puglia, il quale dovette, infine, cedergli quanto rimaneva dei suoi possedimenti nel Regno di Sicilia. Essendo morto Guglielmo senza prole, nel 1127, Ruggero si proclamò Sovrano della città di Salerno. I salernitani acconsentirono, in cambio di privilegi più ampi di quelli che già possedevano. Ma anche Papa Onorio II si fece avanti per riunire alla Santa Sedela Puglia,la Campaniae le altre terre di retaggio del Duca Guglielmo. Molti baroni tedeschi si schierarono con il Pontefice, ma Ruggero II, che era, nel frattempo, ritornato in Sicilia, ripassò lo stretto nel 1128 con un poderoso esercito e prese Taranto, Brindisi, Città d’Oria, marciando, quindi contro l’esercito pontificio, guidato dallo stesso Papa. Un trattato di pace evitò lo scontro tra le due fazioni e Onorio concesse a Ruggero l’investitura dei ducati di Puglia e di Calabria. A seguito dello scisma della Chiesa Romana, nel 1130, Anacleto II ed Innocenzo II, eletti simultaneamente, cercarono di rafforzarsi stringendo alleanze con i principi vicini. Anacleto, per condurre Ruggero della sua parte, gli offrì la corona reale e lo incoronò, a Palermo, Re di Sicilia, sancendone il dominio su quasi tutta l’Italia meridionale. Anche nel governare i nuovi Stati Ruggero mostrò il talento e le qualità che tanto lo avevano reso amato dai siciliani e che inserirono la sua luminosa figura tra i grandi personaggi della storia. |